I lavori di Elisabetta Marnoni sono particolari. Non è difficile comprendere che il suo background culturale nasce da esperienze creative nel settore del tessile, in particolare nel design.

“Contaminazione 1”
Stilista, disegnatrice, creatrice di collezioni, esperta nelle texture materiche, cioè in quei lavori che ripetono all’infinito lo stesso elemento, l’artista si mostra attenta, fin quasi allo spasimo, ai diversi cromatismi e al loro felice abbinamento. Il messaggio che invia a chi osserva le sue opere è essenzialmente emotivo, parte da stimoli immediati ma capaci di coinvolgere le persone grazie alla sua formulazione chiara e ben percepibile.

“Il colore oltre la cornice”
L’opera che più appare dotata di queste qualità è “L’impronta nell’universo”, dove la ricerca dell’essenzialità non è affatto banalizzazione, semplificazione o appiattimento di differenze o particolari. Tutt’altro. E ce ne accorgiamo non appena osserviamo le sue altre opere, nelle quali il discorso si fa meno lineare e richiede un maggiore sforzo interpretativo, libero da pregiudizi o stilemi.

“Contaminazione 2”